Canto della palla e del trespolo (Sec. XVI)

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https://youtu.be/CGIOBvua4Tw

Un canto carnascialesco della prima metà del '500, su testo di  Giovanni Battista dell'Ottonaio, detto l'Araldo (1482-1527), il compositore della musica è invece ignoto. 

G.B. dell'Ottonaio era araldo di Lorenzo de' Medici e condivideva con lui la passione per il teatro e le rappresentazioni, il che lo portò anche a scriverne in gran numero. Il fatto che le sue opere venissero pubblicate, a una trentina d'anni dalla morte, fece imbestialire il fratello Paolo, canonico di S.Lorenzo, e la diatriba che seguì con l'editore (il Lasca) fu uno dei primi esempi della storia dell'editoria in cui un ritiro forzato dalle stampe rese ancor più celebre lo scrittore...
In effetti dietro il testo apparentemente "da manuale" di questo canto della palla e del trespolo (in pratica un manuale di tennis ante litteram) si nascondono doppi sensi  neanche troppo velati, come nella seconda strofa:
"Bisogna aver buon braccio e giuocar dextro / non debol né dapocho
ritto et mancia far colpi di maestro / innanzi e 'ndietro al giuocho
Et chi sa fare et darlo in ogni loco / Donne, come diam noi col trespol nostro!"

A funny "carnival song", almost a FAQ for playing tennis... The text is by Giovanni Battista dell'Ottonaio, who was appreciated for his poetry skills by Lorenzo il Magnifico, and whose works were published 30 years after his death; then his brother, an important priest, had the edition removed, probably not liking the vulgar meaning often hidden behind the words...

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