​Feo Belcari fu priore e membro dell'Arte della Lana nella Firenze del '400, ma anche ben conosciuto per le sue doti di drammaturgo sacro. Le sue "sacre rappresentazioni" derivavano spesso dalle laude di un paio di secoli prima, come parrebbe anche per questa sorta di inno eucaristico, "Cristo, ver' huomo e Dio".
E' probabile che il brano sia stato scritto per essere cantato in Santa Maria del Fiore, visti i riferimenti alla madre di Gesù e alla città stessa di Firenze. Inoltre è ipotizzabile che l'occasione della sua esecuzione sia stata una pestilenza, forse delle dimensioni di quella di metà '300 - ricordata nel Decamerone da Boccaccio - che aveva decimato la popolazione.
Qui di seguito il testo completo: 

Cristo, ver' huomo e Dio, sotto spetie di pan t'adoro io.
Adoro te nell'hostia consacrata con la virtù della fede sincera.
Per le parol' è transostanziata, la sostanzia del pan' in carne vera.
L'humanitad' intera, e nel suo corpo Gesù Cristo pio.

Viva Cristo, re nostro et la felice Maria regina, ch'in Fiorenza dice
anchor ciptà nel mondo non si truova ch'abbia quel vero lume che tu hai.
Se'l col fragell' el tuo re or' ti pruova, sappi ch'in brieve libera sarai.
Felic' e lieta più che fussi mai, de' dimmi or' no' sie quest'una gran cosa.

Più richa, più potent' e gloriosa che mai fuss' hor farai mirabil cosa.

English summary: 
A 3 voices song by Feo Belcari, who was well known in 15th century's Florence for his sacred laudas. 
In this case he's devoted to Jesus Christ, his presence in the consecrated host, his mother the Virgin Mary and the town of Florence, which has always had a preference for her... In the words of the poet, Florence is the most bright and rich town, and if the Lord tests it hard... it's to make her still richer and more glorious.

Trascrizione a cura di Guido Menestrina