Antoine Busnois - Ha que ville et habominable

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​Antoine Busnois (1430 – 1492) è stato un compositore e poeta francese, appartenente alla Scuola di Borgogna del primo rinascimento. Famoso come compositore di musica sacra, in particolare mottetti, egli fu anche uno dei più rinomati compositori di chanson profane del XV secolo. Egli fu anche la figura preminente della tarda Scuola di Borgogna dopo la morte di Guillaume Dufay.

La sua reputazione fra i contemporanei fu immensa; egli fu, probabilmente, il compositore più conosciuto in Europa fra Guillaume Dufay e Johannes Ockeghem.

Della sua produzione sono pervenuti a noi due cantus firmus, due messe e otto mottetti (verosimilmente molte altre opere sono andate perdute). Scrisse molti pezzi di antifone Mariane e da molti è attribuita a lui la melodia originale da cui sono nate per imitazione diverse missae "l'homme armé". Stilisticamente, la sua musica può essere considerata una via di mezzo fra la semplicità e l'omofonia della scrittura di Dufay e Binchois e la pervadente imitazione di Josquin Des Prez e Nicolas Gombert. Egli usò l'imitazione molto talentuosamente, ma in alcune occasioni scrisse delle linee melodiche dolci e cantabili, ed ebbe una forte simpatia per gli accordi di terza anticipando la moda del XVI secolo.
Fu un religioso, ma dovette essere piuttosto irrequieto, se per qualche sua scappatella amorosa gli fu vietato di dir messa; lui la disse ugualmente... e venne scomunicato!
Il tema amoroso traspare spesso con una vena appena appena antifemminista dalle sue chansons. Non è un caso che una si intitoli "Terrible Dame".
Anche nel brano qui proposto, che si trova in un canzoniere dei tempi di Lorenzo il Magnifico (morto lo stesso anno di Busnois) in Biblioteca Nazionale a Firenze (ed in altri pochi esemplari in altre biblioteche) gli attacchi alla donna non sono da poco: vile e abominevole... detestabile, traditrice... miserabile... gliene dice di tutti i colori. 
La si propone in trascrizione nelle due versioni presenti nel manoscritto: una della strofa principale a canone di tre voci acute; la seconda invece a più strofe (e con la strofa principale che torna come ritornello), sempre a tre voci ma di cui la più grave è senza testo.
Da notare nel manoscritto "italiano" un probabile errore di trascrizione maccheronico da parte del copista in "Quasi tout tel en sa pratique" in loco di "Qui est tout tel en sa pratique".

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