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Vincenzo Panerai - Sonata n. 23 a sei mani

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​Vincenzo (o Vincenzio) Panerai (1750-1790) fu un discreto musicista, insegnante di cembalo  e d'organo nella Firenze di Pietro Leopoldo di Lorena.
Si propone qui la trascrizione di un semplice brano (probabilmente scritto proprio per tre suoi allievi, della famiglia Gondi) per pianoforte (allora chiamato cimbalo a piano forte) a sei mani.

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Era una bella bambola (Giubra - Melocchi, 1933)

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Canzone tango del 1933, musica di Vittorio Melocchi, testo di Giubra (Giuseppe Brancolini, paroliere di molti artisti - compreso il Trio Lescano - tra il 1915 e il 1955, ma anche di fumetti (sul Corriere dei Piccoli) e cartoni animati negli anni '30.

Brano reso noto soprattutto nell'interpretazione di Carlo Buti.

Trascrizione di Guido Menestrina dall'originale per canto e pianoforte.

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Fiorentinella (Hubert/Frati, 1930)

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Stornello Foxtrot del 1930.

Voce e piano.


Trascrizione a cura di Guido Menestrina

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Arnold Schönberg - Friede auf der Erde, Op. 13 (1907)

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Su testo del poeta svizzero Conrad Ferdinand Meyer (1825-1898), nel 1907 Arnold Schönberg compose questo brano per coro a 8 voci a cappella (4 anni dopo ne avrebbe composto una versione accompagnata da archi, vista la difficoltà lamentata dagli esecutori senza accompagnamento), per dipingere il soggetto della Natività con le sonorità incrinate di un linguaggio in cerca d'autore. ‎Vienna stava avanzando sulla strada dell’Espressionismo; le inquietudini dell’inconscio ‎cominciavano a rovesciarsi nella superficie delle nuove creature musicali. Erano tutte prove ‎generali per quella lunga commemorazione della “povera gente”, che si sarebbe conclusa nel 1947 ‎con A Survivor from Warsaw, pagina per voce recitante, coro maschile e orchestra dedicata alla strage nazista del ‎ghetto di Varsavia […]” (Andrea Malvano, da ‎‎Quinta sinfonia: la svolta di Mahler)‎.
La prima strofa della poesia di Conrad Meyer, scritta nel 1886, tratta l'annuncio della novella di pace, la seconda e la terza tematizzano la storia dopo la nascita di Cristo come una storia di guerra e violenza, in cui non si è però perduta la speranza della giustizia, la quarta ed ultima strofa auspica il ripristino della pace come realtà per le generazioni future.
Nel 1923 in una lettera il compositore avrebbe scritto in una lettera di un proprio brano corale composto nel 1906 - probabilmente questo - definendolo una "Illusione per coro", consapevole ormai che l'armonia tra gli uomini era soltanto un'illusione.


Testo originale: 
Da die Hirten ihre Herde
Ließen und des Engels Worte
Trugen durch die niedre Pforte
Zu der Mutter und dem Kind,
Fuhr das himmlische Gesind
Fort im Sternenraum zu singen,
Fuhr der Himmel fort zu klingen
Friede, Friede! Auf der Erde!


Seit die Engel so geraten,
O wie viele blut'ge Taten
Hat der Streit auf wildem Pferde,
Der geharmischte vollbrach!
In wie mancher heil'gen Nacht
Sang der Chor der Geister zagend,
Dringlich flehend, leis verklagend:
“Friede, Friede....auf der Erden”


Doch es ist eim ew'ger Glaube,
Das der Schwache nicht zum Raube
Jeder frechen Mordgebärde
Werde fallen allezeit:
Etwas wie Gerechtigkeit
Webt und wirkt in Mord und Grauen
Und ein Reich will sich erbauen,
Das den Frieden sucht der Erde.


Mählich wird es sich gestalten,
Seines heil'genAmtes walten,
Waffen schmieden ohne Fährde,
Flammenschwerter für das Recht,
Und ein königlich Geschlecht
Wird erblühn mit starken Söhnen,
Dessen helle Tuben dröhnen:
“Friede, Friede! Auf der Erde !” 

English Translation by Joe Monzo:
There the shepherds their herds
left and the angel's words
carried by the lowly gate
to the mother with the child,
led the heavenly followers
away in the starry space to sing,
continued the sky sounding:
"peace, peace! on the earth!"

Since the angels thrive so,
O like many bloody acts
had the struggle on wild horses,
the armor-clad fully-plowed!
In like some holy night
sang the Choir of Spirits fearing,
urgently imploring, sofly accusing:
"peace, peace... on the earth!"

But it is an eternal faith
that the weaklings not to the robbers
from each shameless murder-gesture
will to-fall always:
Something like justice
wove and produced in murder and dread
and a realm wants to be pleased,
that the peace sought the earth.

Gradually will it be taken-shape,
govern themselves its holy office,
weapons to forge without danger,
flame-swords for the right,
and a royal species
begins to blossom with strong sons,
whose bright pipes roar:
Peace, peace on the earth! 

Nagano-Rundfunkchor Berlin; transcription by Guido Menestrina, on sale by request

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Sigismondo d'India - Non è di gentil core (1605)

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​Madrigale a 5 voci e basso continuo dal Terzo Libro de Madrigali di Sigismondo d'India (1582-1629), compositore siciliano tardorinascimentale che viaggiò per l'Italia in lungo e in largo, conoscendo compositori ed acquisendone gli stili, da Monteverdi a Marenzio, dalla scuola veneziana a quella romana, compresi i compositori Fiorentini di inizio '600.
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A 5 voices madrigal by Sicilian late Renaissance composer Sigismondo d'India. At the beginning of the 17th century he travelled a lot throughout Italy, knowing the best composers of his time and learning a lot from them.

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Cesare Cesarini - Ponte a Santa Trinita (1958)

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​Si può scrivere una romanza ad un Ponte? A Firenze, sì. E non è Ponte Vecchio, bensì, Ponte Santa Trinita, l'unico tra i ponti distrutti dai Tedeschi in fuga il 4 agosto del 1944 ad essere stato ricostruito "come era e dov'era" dal '52 al '58 sotto la guida dell'architetto Riccardo Gizdulich.
La romanza di Cesarini, scritta proprio per l'inaugurazione, canta di questa ferita al cuore dei Fiorentini
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If there can be a love song for a bridge in Florence, that's "Ponte a Santa Trinita" by Cesare Cesarini. The bridge, designed by Michelangelo and built between 1567 and 1571, was destroyed - as any bridge but the Old Bridge - in 1944 by the German troops, then rebuilt exactly "where and as it was" between 1952 and 1958.

Transcription by Guido Menestrina

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Lodovico Maria Giustini - Sonata III (1732)

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​Lodovico Maria Giustini (Pistoia, 12 dicembre 1685 – Pistoia, 7 febbraio 1743) è stato un compositore, organista e clavicembalista italiano del tardo barocco e del primo classicismo. Egli fu il primo compositore a scrivere musica per fortepiano.

Giustini discendeva da una famiglia di musicisti, della quale si trovano tracce dagli inizi del XVII secolo; coincidentalmente nacque lo stesso anno di Johann Sebastian Bach, Domenico Scarlatti e Georg Friedrich Händel. Il padre di Giustini era organista della Congregazione dello Spirito Santo e lo zio Domenico Giustini era un compositore di musica sacra.
Nel 1725, con la morte del padre, Giustini diventò organista della Congregazione e acquisì fama come compositore di musica sacra: in particolare di oratori e cantate. Nel 1728 scrisse in collaborazione con diversi musicisti, per lo più pistoiesi, ma anche di altre città toscane, come per esempio Giovanni Carlo Maria Clari, un oratorio in onore di San Giacomo, patrono di Pistoia, che fu presentato lo stesso anno. Nel 1734 fu nominato organista della Cattedrale di Pistoia, posizione che tenne per il resto della sua vita. Inoltre fu attivo come organista presso diverse istituzioni religiose e si esibì come clavicembalista in diverse occasioni, spesso nei suoi oratori.

La fama di Giustini rimane principalmente legata alla sua raccolta di 12 sonate da cimbalo di piano e forte detto volgarmente di martelletti, opus 1, pubblicata a Firenze nel 1732, la quale fu in assoluto la prima musica ad essere stata scritta per fortepiano (il precursore del pianoforte). Queste erano dedicate a Dom António de Bragança, il fratello più giovanne di Giovanni V del Portogallo (la Corte Portoghese fu uno dei pochi posti dove il fortepiano veniva suonato).
Questi pezzi, che erano sonate da chiesa con parti veloci e lente alternate (quattro o cinque movimenti per sonata), anticipano di trent'anni tutta l'altra musica scritta per fortepiano. Giustini sfruttò tutte le potenzialità espressive di questo nuovo strumento, il quale presentava un ampio contrasto dinamico: proprietà non possibili negli altri strumenti a tastiera dell'epoca. Armonicamente questi brani si collocano in un punto di transizione tra il tardo barocco e il primo periodo classico e includono innovazioni come accordi di sesta eccedente e modulazioni alle tonalità lontane.
Invece per quanto concerne la sua musica sacra, scritta su larga scala, è andata tutta perduta ad eccezione di qualche frammento di arie sparse.

Trascrizione a cura di Guido Menestrina

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Alfonso Ferrabosco (1575-1628) - In Nomine

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Trascrizione a cura di Guido Menestrina dal ms. 31390 della British Library "A booke of In Nomines & other solfainge Songes of V, VI, VII & VIII partes for voices or Instrumentes"
Brani stampati in un formato particolare in modo che i musicisti (solitamente un consort di archi, soprattutto viole) potessero suonare tutti attorno ad un tavolo leggendo dallo stesso spartito.
Alfonso Ferrabosco il Giovane, gambista e compositore, era figlio illegittimo di Alfonso Ferrabosco il Vecchio, a sua volta compositore, importatore del madrigale italiano in Inghilterra e - si dice - spia in Italia per conto di sua maestà la regina Elisabetta I.
L'"In Nomine" fu un genere musicale molto in voga in Inghilterra per quasi un secolo e mezzo, a partire da un quartetto di una messa a sei voci di John Tavener dei primi del '500. Tra 5 e 600 fu sviluppato, solitamente a 6 voci, per vari strumenti, in particolare consort di viole. 
In questa trascrizione ho voluto configurarlo come orchestra di 2 violini, due viole, violoncello e contrabbasso come accompagnamento di coro a sei voci.

Score/partitura: 

Transcription frome the British Library Ms 31390 "A booke of In Nomines and other solfainge Songes of V, VI, VII &and VIII partes for voices or Instrumentes" by Alfonso Ferrabosco the Younger, son of Alfonso Ferrabosco the Elder, who imported Italian madrigal to the British Islands (and is thought to have been a spy for queen Elizabeth, once back in Italy).
In Nomine is a title given to a large number of pieces of English polyphonic, predominantly instrumental music composed during the 16th century, originated  from a six-voice mass composed before 1530 by John Taverner.
In this transcription I added to 6 strings instruments (2 violins, 2 violas, 1 cello and 1 bass) 6 voices.

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Kentaro Sato - Expergisci (2011)

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​Un bel brano per piano e coro maschile a 4 voci per festeggiare l'arrivo della primavera: all'alba, dopo la pioggia, un seme nasce e cresce senza che nessuno se ne accorga; gli uccelli iniziano a cinguettare e i raggi del sole a danzare al loro canto. E il seme, zitto zitto, cresce...
Cantato dal coro Surugadai Club della Meiji University Glee Club Old Boy's Association, diretto dal compositore accompagnato al piano da Isao Kobayashi
Trascrizione a cura di Guido Menestrina

A beautiful score for piano and men's choir by Kentaro Sato, to celebrate the awakening of nature at the coming of Spring.
Transcription by Guido Menestrina

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Freddie Aguilar - Anak SATB arrangement by Robert Delgado

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​Freddie Aguilar (b. 1953) left home at the age of 18 without graduating from school. His father, who had wanted him to be a lawyer, was disappointed. Freddie traveled to faraway places carrying with him only his guitar. With no one to guide and discipline him, he got into gambling. Realizing and regretting his mistakes five years later, Freddie composed "Anak", a song of remorse and apology to his parents. He went back home and asked for forgiveness from his parents, who welcomed him with open arms. After his father read the lyrics of "Anak", the two became closer. The homecoming proved timely as his father died not long after. According to Felipe de Leon, Jr., an authority on Philippine music, the song was composed in a Western style but has aspects of "pasyon", a form that many Filipinos can identify with.
This is the SATB arrangement by Robert Delgado.
Transcription by Guido Menestrina

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